Secentine
Selezione di opere di particolare pregio stampate in Italia nel XVII secolo.
Opere di argomento religioso
L'opera De Deo Trino et Uno del frate Clemente Brancasi da Carovigno, pubblicata a Napoli da Egidio Longo nel 1638: il testo del Brancasi, insieme ai libri di Gregorio Scherio, costituisce una tra le più importanti testimonianze meridionali di della scuola di Duns Scoto (conosciuto anche come Doctor Subtilis (Duns, 1265–Colonia, 8 novembre 1308) è stato un filosofo, teologo e scolastico scozzese).
Manuale dei confessori (Venezia, Giunta, 1612), in cui l’autore, Martino Azpilcueta, affronta il tema del problema della confessione, esaminando i doveri e i limiti del confessore, i comportamenti e la psicologia del confessato, i casi di riserva mentale, di simulazione, di soggezione intervenendo inoltre nel difficile rapporto tra Inquisizione e sacramento della confessione, difendendo i diritti del penitente a non rilevare il nome dei complici.
Testi sulle arti magiche
L'Alexicacon di Candido Brognolo, presente nella biblioteca di Taviano, stampato a Venezia nel 1668 per i tipi di Giovan Battista Cattaneo. L'opera si presenta in due parti: nella prima di esse, l'Alexicacon vero e proprio, vengono analizzati i malefici, i loro elementi comuni, le caratteristiche e le simulazioni di possessioni diaboliche, mentre la seconda parte, il Manuale exorcistarum ac parochum individua i modi per allontanare il male per cui propone esplicitamente alcune terapie che divide in quattro categorie: diabolica, naturale, morale, divina.
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Testi di architettura
Per quanto riguarda il mondo dell'architettura, è unica la presenza a Gallipoli di un testo su piante e immagini di Terra Santa, opera del francescano Bernardino Amico da Gallipoli, architetto e commissario di Terra Santa nel 1597, a cui va il merito di aver fatto conoscere la basilica del Santo Sepolcro in Europa nella sua realtà architettonica realizzando accurati disegni "secondo le regole della prospettiva e dalla loro vera grandezza", stampati nella più diffusa riedizione fiorentina del 1620 illustrata con incisioni di Giacomo Callot.
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Trattati sul mondo animale
Il mondo degli animali e degli insetti invece è rappresentato dal volume del 1638 di Aldrovandi Ulisse, uno dei più famosi naturalisti del Cinquecento che iniziò a 77 anni la pubblicazione della sua colossale opera, proseguita postuma. Quest’opera dà inizio ad un nuovo periodo di ricerche in campo entomologico in quanto è il primo libro stampato dedicato agli invertebrati in cui sono descrittti e riprodotti anche vermi, molluschi e stelle di mare.
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Testi aritmetica mercantile e manuali di navigazione
Interessante la presenza a Gallipoli, data la sua centralità nel traffico commerciale dell'epoca, di testi di aritmetica mercantile e di manuali di navigazione: il volume di Giovanni Giacomo Lando è uno dei più importanti manuali dei tassi di cambio nella tradizione mercantile che erano stati sviluppati nell'area mediterranea dal tardo XV secolo o all'inizio del XVI, in seguito alla grande espansione del commercio marittimo; l'opera Delle navigationi di Ramusio Giovan Battista, diplomatico, geografo e umanista italiano della Repubblica di Venezia che curò il primo trattato geografico dell’età moderna, pubblicato fra il 1550 e il 1606, che riunisce più di cinquanta memoriali di viaggi e di esplorazioni dall’antichità classica fino al XVI secolo, da Marco Polo a Vespucci, alle grandi esplorazioni africane. La pubblicazione di questo trattato subì varie vicissitudini, poiché il primo volume fu stampato nel 1550, il terzo volume fu stampato nel 1556, e il secondo volume, il cui manoscritto era andato distrutto in un incendio, fu stampato postumo nel 1559, due anni dopo la morte di Ramusio. L’idea di comporre questo trattato risale sicuramente al periodo in cui Ramusio ebbe l’incarico di prendere contatti con il navigatore Sebastiano Caboto, figlio di Giovanni Caboto, per convincerlo a mettersi al servizio della Serenissima. Ramusio, pur non avendo viaggiato personalmente nei paesi che descrisse, riuscì a darne una descrizione molto precisa e veritiera, perché si tenne in contatto con molti viaggiatori ed esploratori e poté consultarne i resoconti di viaggio.