Biblioteca comunale di Maglie
La biblioteca comunale "Francesco Piccinno" di Maglie è la più antica istituzione pubblica della Puglia: essa trae la sua origine nell’ottobre 1666 a partire da una donazione di 2.000 volumi fatta dall’arciprete Francesco Piccinno (1623-1685), figura di primo piano nella storia ecclesiastica e civile del ‘600 magliese. Le Costituzioni redatte dal Piccinno, l’atto fondante della biblioteca, rappresentano il primo documento in Puglia sull’organizzazione interna ed esterna di un istituto bibliotecario: in particolare, nel caso specifico, all’art. 5 viene specificato che la biblioteca deve essere di pubblica lettura, riservata non solo all’utenza cittadina ma anche a quella “forestiera”.
Successivamente la biblioteca ebbe modo di arricchirsi grazie alla donazione, nel 1730, di Ignazio Ricci, giureconsulto ed ecclesiastico "in fama di mago". Alla raccolta si aggiunsero i suoi testi (1.116 volumi per 800 opere), un patrimonio bibliografico alquanto vario ed indipendente rispetto ai limiti e alle censure dell’Index librorum prohibitorum con singolari presenze di testi che testimoniano una curiosità intellettuale aperta ed orientata verso le settecentesche prospettive laiche, illuministiche filosofiche, più che teologiche, ma anche verso le nebulose tardorinascimentali e barocche della magia, dell’ermetismo, dell’occultismo, dell’esoterismo, nonché la presenza di alcuni libri proibiti che dimostrano come questo personaggio prendesse le dovute distanze dalla disciplina rigidamente controriformistica o, più in generale, da ogni censura sinodale alle conquiste del libero pensiero.
La biblioteca, che nel frattempo aveva assunto la denominazione "Piccinno-Ricci", cadde nell’abbandono fra Sette e Ottocento.
Il 1881 rappresenta l’inizio di un nuovo corso nella storia di Maglie: dal 1879 al 1882, Pietro Pellizzari impiantava la tipografia del Convitto, denominata Tipografia del Collegio Capece nel 1881, poi Tipografia Capece; nello stesso anno, in conseguenza delle iniziative che il nuovo Stato unitario aveva attivato per promuovere la crescita della cultura e della ricerca storica nelle varie città d’Italia, l’istituto Capece fondò "una raccolta di libri", che accolse in essa, nel 1891, il patrimonio della biblioteca circolante Ugo Foscolo: quest’ultima, voluta e fondata, nel 1889, da Giuseppe Signorini, appare come un dono, fatto al pubblico, del patrimonio librario del fondatore, 908 unità bibliografiche, dato il carattere enormemente lontano da altre biblioteche sorte e non impiantate poiché ne emerge un carattere prevalentemente borghese, letterario, classicistico con aperture alla cultura straniera di impronta filosofica (Kant, Locke, Voltaire, Rousseau) e letteraria (Balzac, Byron, Shakespeare, Goethe, Cervantes, Dumas).
Nel 1896 il Comune deliberò che tutte queste raccolte venissero comprese in un unico istituto comunale, accogliendo inoltre anche le raccolte bibliografiche dei soppressi conventi dei Conventuali di Maglie, dei Cappuccini di Tricase, Diso, Alessano, degli Alcantarini di Martano e di Squinzano assegnate a Maglie dal Ministero della Pubblica Istruzione, trovando posto, in tal modo, i diversi fondi nei locali del palazzo Capece.
Il 2 aprile 1916 si inaugura finalmente l’apertura al pubblico della biblioteca e nello stesso anno il fondo antico della biblioteca ebbe modo di arricchirsi, grazie alla donazione di Paolo Tamborino, di numerose secentine e settecentine.
Ricca di un patrimonio di oltre 30.000 volumi, ampliatosi nel corso dei secoli, il patrimonio antico annovera 5 antichi incunaboli, 705 edizioni del XVI secolo comprendente diverse edizioni di Aldo Manuzio e oltre 1.000 pregevoli pubblicazioni del Sei-Settecento sia di carattere nazionale, internazionale che prettamente di carattere salentino per la presenza di opere di Pietro Micheli, del Mazzei, del Chiriatti e del Viverito.
I volumi confluiscono in gran parte dalle stamperie italiane (Venezia - molte le aldine - Roma, Treviso, Firenze, Milano, Torino, Napoli, in particolare), in buona parte da quelle europee (Basilea, Lione, Parigi, Anversa, Amsterdam, Strasburgo, Magonza, Colonia, Monaco, Hanau, Francoforte, Norimberga, Barcellona, Lisbona, Lipsia, Avignone) e in minima parte dalle salentine.
Di carattere estremamente variegato, il fondo antico si caratterizza per la presenza di testi di giurisprudenza, di antichità classica, medievale, rinascimentale, di storia, di filosofia, di astrologia, geografia, magia, manuali e trattati di retorica, grammatica stilistica, di strumenti linguistici, come dizionari e opere di carattere enciclopedico.
Volume 2
Summa totius artis notariæ Rolandini Rodulphini Bononiensis viri præstantissimi
Volume 1
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